Foto di Ben Frieden da Pixabay
La legalizzazione in Italia
La marijuana light è un prodotto tuttora demonizzato da una grande maggioranza della politica italiana e trova enormi ostacoli a ricevere una adeguata regolamentazione,sia a livello di commercializzazione che di produzione. La Marijuana Legale ha una percentuale di THC davvero bassa (inferiore al 0.5%).
Il CBD invece in grosse percentuali contenuto in quest’ultima, allevia l’azione già bassa del THC. Definirla quindi come ‘’droga leggera’’ è una definizione totalmente errata, poichè gli effetti psicotropi sono inesistenti, e dalla Marijuana Legale si possono giovare solo benefici, per la mente e per il corpo!
La legalizzazione della Canapa, quindi, è un argomento che si può definire ancora in sospeso. Al momento c’è una legge sottoscritta da 218 deputati, trasversale e che coinvolge tutti gli schieramenti politici.
Il fatto però che la legalizzazione di quest’ultima sia stato argomento di un dibattito istituzionale, ci lascia qualche porta aperta.
Ricordiamo che il 73% degli Italiani approva la legalizzazione ufficiale della canapa e che è convinta che il nostro Paese può seguire le orme degli USA.
Canapa Light durante il lockdown
Con l’attuale Lockdown, vediamo i fatturati della Cannabis Light, triplicati, facendo sfiorare alle aziende che la trattano un fatturato di mezzo miliardo di euro su base nazionale.
In tutto il paese sono almeno 10 mila i lavoratori coinvolti nella produzione e commercializzazione, con 1.500 nuove aziende specializzate e altre 800 aziende agricole nate negli ultimi anni. Secondo le stime di Cannabis for Future, un’associazione nazionale che si occupa della promozione della canapa, a livello europeo il mercato sarebbe arrivato a sfiorare il 30 miliardi di euro, mentre in Italia si aggirerebbe a circa mezzo miliardo, con un dato praticamente triplicato nel giro di pochi mesi.
In Italia siamo indietro, ma la popolazione, è molto più avanti della Governo. Tra i giovani l’idea di legalizzazione trova ampio consenso e persino la Direzione Nazionale Antimafia si è espressa a favore dell’ipotesi, sottolineando le ricadute positive per il contrasto alla criminalità organizzata, che sarebbe privata di buona parte della liquidità usata per acquisire consenso sul territorio.
La legalizzazione nel mondo
La legalità della cannabis varia da paese a paese, a partire dal possesso, alla coltivazione, la modalità e il motivo del consumo.
Per la prima volta la pianta fu vietata negli Stati Uniti (a partire dal 1937, con l’emanazione del Marijuana Tax Act, a firma del presidente Franklin Delano Roosevelt). Successivamente, la proibizione della pianta si estese a molti altri paesi soprattutto in Occidente. Nel 1996 la California è stato il primo Stato al mondo a legalizzare la cannabis a scopo terapeutico.
I paesi ad aver legalizzato l’uso terapeutico della cannabis sono Australia, Canada, Cile, Colombia, Germania, Grecia, Israele, Italia, Paesi Bassi, Perù, Polonia e Regno Unito. Negli Stati Uniti, sono 31 gli stati federali ad aver legalizzato l’uso terapeutico della pianta.
La legalizzazione negli USA
ll trend negli USA è in crescita.
Le leggi variano da Stato a Stato, ma generalmente si applicano alle persone che hanno un età maggiore ai 21 anni, permettono di coltivare con un limite quantitativo, come varia poi la quantità che si può avere in possesso.
Attualmente gli stati in cui la cannabis è completamente legale sono:
- Colorado e Washington, in seguito al referendum del 2012.
- Alaska, Oregon e Washington D.C.,nel 2014, hanno legalizzato completamente l’uso e la vendita di marijuana a scopo ricreativo.
- California, Massachusetts, Maine e Nevada si sono accodati con il referendum del novembre 2016;
- Vermont è stato, invece, il nono stato a legalizzare completamente la cannabis, e il primo al mondo a farlo per via parlamentare, con il decreto del gennaio 2018.
Ai nove stati in cui la marijuana è completamente legale se ne aggiungono poi 25 in cui essa è legale per scopi terapeutici ma non per uso ricreativo.
Di questi 25 stati, a loro volta, sono in 12 che consentono l’uso medico anche di cannabis con contenuto di THC superiore all’1%, mentre 13 limitano l’uso terapeutico alla sola marijuana light.
Secondo l’Annual Marijuana Business Factbook, la guida più importante per l’industria americana della cannabis, nel 2022 il giro d’affari negli stati che hanno legalizzato potrebbe superare i 20 miliardi di dollari.
E l’Europa?
L’Europa ha un pensiero molto contraddittorio: da una parte calcola le entrate a seguito di una regolarizzazione della Cannabis, all’interno del Pil, giustificando la scelta con il fatto che l’acquisto di stupefacenti, sebbene illegale, avverrebbe comunque in modo consensuale e senza estorsione.
Dall’altra parte si ostina a mantenere un traffico illegale. All’Europa servirebbe quindi, adottare un comportamento più laico.
La domanda è alta, c’è bisogno di regolamentarla.
Conclusioni
Un giro d’affari di 2,4 miliardi e già 18 mila occupati a tempo pieno: sono i primi numeri ufficiali registrati dal settore della cannabis legale.
Cosa accadrà, dunque, quando il 100% degli Stati Uniti e l’Europa inizieranno a legalizzarla ufficialmente?
Questo è quello che dichiara Piero David, ricercatore di Economia Applicata presso l’IBAM CNR:
«La cannabis è il business del futuro e gli investitori lo hanno capito».
Quindi: un’economia ricca di successi, è pronta ad avviarsi .
Incrociamo le dita!!!
Bene! Siamo giunti al termine!
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